I discorsi di M. Pietro Andrea Matthioli sanese, medico cesareo, et del serenissimo prencipe Ferdinando arcidvca d'Austria & c. Ne i sei Libri di Pedacio Dioscoride Anazarbeo della materia medicinale. Dal suo istesso autore innanzi la sua morte

Farmaceutica Erbari


I discorsi di M. Pietro Andrea Matthioli sanese, medico cesareo, et del serenissimo prencipe Ferdinando arcidvca d'Austria & c. Ne i sei Libri di Pedacio Dioscoride Anazarbeo della materia medicinale. Dal suo istesso autore innanzi la sua morte Con dedica alla Principessa Giovanna, arciduchessa d’Austria (il Mattioli era medico reale), escono in volgare, nel 1568, i sei libri "di nuovo dallo istesso autore ricorretti, & in più di mille luoghi aumentati. Con le figure grandi tutte di nuovo rifatte, & tirate dalle naturali & vive piante & animali, & in numero maggiore che le altre per avanti stampate". E’ lo stesso Pietro Andrea Mattioli che così presenta la nuova edizione del libro, che già ha ricevuto molti consensi e con questa edizione toccherà il culmine del successo, grazie appunto alla forma di presentazione molto più organica, alla completezza delle informazioni, e soprattutto alla ricchezza e alla chiarezza delle illustrazioni. Chi sapesse tutte le virtù delle piante farebbe miracoli: questo enunciato dell’autore sembra animare per primo proprio lui, che va a cercare con certosina pazienza ogni benché minimo appiglio per lodare le virtù medicinali di ogni erba, raccontando ogni aneddoto, ogni notizia curiosa ogni considerazione fatta sull’argomento prima di lui da altri studiosi. Il tono enciclopedico dell’opera è evidente, lo si avverte fin dalla dedica, ma il discorrere dell’autore, le cui radici toscane o per meglio dire senesi non si smentiscono, è agile, piano, adatto ad un pubblico ampio, anche a quello meno colto e meno preparato che in qualche maniera doveva pur coabitare nel vasto mondo della medicina e della farmacia del tempo. Non è un caso che il testo è tra quelli che sono rimasti più a lungo in uso, perfino nel poco bagaglio librario di famiglie povere se non quasi analfabete. Alla sostanziosa dedica segue un proemio dedicato agli addetti ai lavori e le solite lettere di complinenti. Seguono quindi due copiose tavole, cioè due indici, uno analitico per tutte le voci, l’altro per patologie. L’opera vera e propria inizia con il ritratto a piena pagina del Mattioli e illustra in sequenza, le piante medicinali (concentrate nei primi quattro libri), nonché una serie di preparazioni via che se ne presenta l’occasione (oli, unguenti, ecc.). Per Mattioli l’occasione è ghiotta per potersi dilungare sulla esatta identificazione delle specie, emostrare una vasta preparazione botanica, ma soprattutto per mostrare le splendide immagini delle piante, delle quali ne usa più di una, mettendole a confronto, laddove insorgono dubbi. Il secondo libro è dedicato in parte agli animali marini (ricci, spugne, seppie, pesci, ecc.) e terrestri (lepri, capriolo, castoreo, rospo, ecc.), comprese le vipere e le api con relativi prodotti (miele, cera, propoli, ecc.). Il quinto libro è dedicato ai minerali e il sesto ai veleni. Di ogni voce viene riportato il testo di Dioscoride tradotto in italiano, quindi un esame moderno di identificazione con analogie e confronto dei pareri di autori diversi, poi le virtù e i nomi in più lingue. Un’opera che ha lasciato il segno nella letteratura medica e farmaceutica del Rinascimento e che ancora oggi sprizza fascino ad ogni pagina.


Alcune immagini del libro