Opera omnia anatomica & physiologica, hactenus variis locis ac formis edita; nunc vero certo ordine digesta, & in unun volumen redacta. Accessit index rerum ac verborum locupletissimus, unà cum præfatione Dn. D. Johannis Bohnii.

Anatomia - Fisiologia


Opera omnia anatomica & physiologica, hactenus variis locis ac formis edita; nunc vero certo ordine digesta, & in unun volumen redacta. Accessit index rerum ac verborum locupletissimus, unà cum præfatione Dn. D. Johannis Bohnii. Questa edizione dell’opera di Fabrizio Gerolamo d’Aquapendente, illustrata da straordinarie tavole di rame, viene data alle stampe a Lipsia circa settanta anni dopo la morte dell’Autore ed è curata da Johannes Bauhinus, con ampia dedica a Cristiano Mentselio, archiatra dell’Elettore di Brandeburgo. Nella prefazione troviamo tracciata una singolare bibliografia delle opere di anatomia; vi sono citate opere antiche, come quelle di Galeno e Ruffo Efesio, di Oribasio e di Teofilo Protospatario, di Mundino e di Matteo Curzio, di Jacopo Carpo e Riolano fino ai suoi contemporanei Vesalio e Falloppio. L’opera di Fabrizio d’Aquapendente è introdotta dal Sillabus Tractatuum, nel quale sono elencati i venticinque argomenti presi in considerazione: comincia con un interessante "De formatione ovi pennatorum & pulli" e prosegue con gli straordianari "De formato foetu" e "De Larynge"che presentano delle tavole magistralmente incise che riescono a rendere al massimo i particolari (vedi l’allegata tavola III a pagina 49 e la tavola IV de voce di pagina 278). L’"explanatio" è essenziale, con una terminologia precisa e ragionata, ordinata anche dall’"Index rerum et verborum locupletissimus". In ginecologia il nostro Autore è un esperto nello studio dell’embriologia, trattando lo sviluppo dell’embrione nell’uomo, nella vipera, nel cervo, nella capra, nel bue ed ancora nella pecora e nel maiale. E’ il primo trattato nel campo dell’anatomia comparata. Nella tavola "de visu" di pagina 202, veramente simile ad un moderno atlante di oculistica moderna, c’è una descrizione dell’occhio in tutte le sue parti e le sue varianti, mentre il massimo viene forse raggiunto con il "de venarum ostiolis" di pagina 154 con le relative tavole alle pagine che seguono. Aggiungiamo, a titolo di cronaca, che è cosa rara trovare un’"Opera Omnia Anatomica integra", in quanto le splendide tavole sono state di solito strappate dal libro per diventare decoro di studi medici o illustrazioni per gabinetti anatomici.


Alcune immagini del libro