Pars sexta pharmacopoeiæ spagyricæ, sive lumen nuperrimè ortum & clavis sortis, ad aperiendam philosophicam veritatem, tractans de igne philosophorum secretissimo,

Farmacia - Spagiria


Pars sexta pharmacopoeiæ spagyricæ, sive lumen nuperrimè ortum & clavis sortis, ad aperiendam philosophicam veritatem, tractans de igne philosophorum  secretissimo, "Esatta descrizione di quali medicamenti utili, efficaci e penetranti possano essere fatti e preparati dai vegetali dagli animali e dai minerali". Questo è quanto leggiamo sul frontespizio della Pharmacopea Spagyrica edita per la prima volta nel 1654. Una vasta raccolta di preparati che Glauber considerava estremamente efficaci e per la loro preparazione ci indica la tecnica spagirica. Come prima fondamentale operazione, troviamo la "preparatio vegetabilium essentiarum", esposta in ventisei pagine di consigli e di citazioni. Per Glauber le essenze vegetali sono le preparazioni che contengono le sostanze essenziali delle piante. Esse mantengono molto a lungo l’efficacia terapeutica: si preparano con il processo di distillazione per il quale è necessaria una buona esperienza e per il quale si possono adoperare metodi diversi. Ma tutte le preparazioni contengono sempre i tre principi fondamentali: il mercurio, lo zolfo e il sale. Essi sono stati estratti, purificati e di nuovo messi insieme, secondo i dettami della spagiria. La Pharmacopea Spagiryca contiene anche capitoli sull’antimonio e sul tartaro, elementi strettamente di sapore alchemico. Dopo quest’opera il Glauber si dedicherà all’alchimia esoterica più spinta e crederà di aver scoperto il "fuoco segreto di Artefio" e la materia della pietra filosofale. Il carattere chiuso e schivo non gli consentirà di verificare e confrontare le sue scoperte con i chimici del suo tempo e lo farà vivere nelle sue illusioni.


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