La farmacia storica ed artistica italiana.

Farmacia Storia


La farmacia storica ed artistica italiana. Il Pedrazzini, che si autodefinisce speziale, in realtà è uno storico della farmacia che con occhio attento rivisita questo mondo particolare così come evolutosi nel corso del tempo, si potrebbe dire a partire dagli albori della scienza. L’opera può sembrare certamente celebrativa di una certa epoca storica e nessuno ha intenzione di toglierle questa etichetta, ma questo non toglie niente al suo valore artistico e documentario, valore che si rileva subito dalla copertina stampata a rilievo, dove dominano elementi fortemente simbolici (Dante, il tempio, il caduceo). Pur edita nei primi decenni del Novecento (1934) e distaccandosi nella veste e nei contenuti dal contesto patrimoniale librario del passato, l’opera appartiene comunque al passato, avendo acquisito di diritto il carattere storico-documentario. L’aveva capito anche il Pedrazzini, se considerava il suo libro vecchio, ancorato al passato, anzi "passatista" come lui stesso lo definì nella prefazione. Nella prima parte si affronta il tema dell’evoluzione della pratica farmaceutica nel tempo, ma già nella seconda l’autore sembra proiettarsi più verso le espressioni e le manifestazioni del pensiero umano, perché il tema farmacia si proietta a ricercarne il ruolo nella letteratura e nell’arte (scrittori come Dante e artisti come Giotto e Botticelli appartennero all’Arte degli Speziali), nella politica e nella storia: l’autore vuol proprio dimostrare che il fenomeno farmacia rientra nel contesto generale del pensiero umano e per questo mette in risalto l’impegno in prima linea dello speziale, nei vari campi dell’attività umana. Non poteva mancare, nella terza parte, una carrellata sugli splendidi vasi di farmacia, proprio come espressione dell’arte ceramica italiana, così come un esame di tutte le infrastrutture legate alla farmacia, come attrezzi e laboratori (parte quarta). L’autore si dilunga a raccontare curiosità, aneddoti, a mostrarci ricette strane e diplomi. La parte quinta tratta dell’importante ruolo svolto nel passato dalle congregazioni religiose che notoriamente erano all’avanguardia nell’assistenza terapeutica. Non poteva mancare una parte, la sesta, dedicata all’illustrazione delle più famose farmacie italiane: è una parte molto suggestiva, dove l’autore ci conduce per mano fin nelle più sperdute lande della penisola per mostrarci un patrimonio artistico e culturale di grande qualità. Completano l’opera altri apporti significativi sulla legislazione e l’organizzazione farmaceutica italiana del tempo, come segno di evoluzione di questa arte che dal passato, dove sembra essersi rifugiata, per lasciare il posto all’industria farmaceutica. In definitiva il libro di Pedrazzini sembra quasi un romanzo della farmacia che fu. Muovendosi in mezzo al tecnicismo di un’arte che sembrerebbe non poterne fare a meno, ne esce una storia quasi leggendaria, di quelle che sembrano fatte per bambini ingenui ma che piacciono tanto anche ai grandi smaliziati.


Alcune immagini del libro