Arte ginnastica. Tradotta da Ippolito Galante.

Opere varie


Arte ginnastica. Tradotta da Ippolito Galante. I settori della medicina toccati dalle opere di Mercuriale sono molteplici: storia, fisiologia, patologia, dermatologia, pediatria e ginecologia. Nei secoli è rimasta famosa la De arte gymnastica, pubblicata per la prima volta nel 1569 e, per il grande successo, ripubblicata nel 1573 con amplimenti e modifiche. L’edizione che ci riguarda è del 1601, ancora ampliata come ci dice l’Index eorum quae hac aditione quarta sunt addita ad auctore. Nella lettera dedicatoria l’Autore sottolinea l’importanza che nell’antica medicina greca e romana avevano gli esercizi fisici, esercitati in superbi ginnasi e templi; anche se il più delle volte facevano parte della preparazione militare, l’obiettivo era comunque "la sanità e la robustezza del corpo". Un’arte quindi, una maniera coordinata di sviluppare la muscolatura ed abbellire il corpo. L’Ars Gymnastica è articolata in quattro libri. I capitoli del primo sono dedicati alla storia di questa materia, all’igiene, all’organizzazione dei bagni, delle palestre e degli stadi, alle abitudini alimentari degli antichi. Gli ultimi capitoli ci indicano le tre specie di ginnastica: la bellica, la legittima o medica, la viziosa o atletica. Il secondo libro è dedicato alla ginnastica medica vera e propria (saltatoria, sferistica ed orchestica), il terzo alle attività relative al combattimento in tutte le sue forme. Il quarto libro analizza gli esercizi ginnici, fornendo tempi, metodi ed esempi. Le illustrazioni a supporto del testo sono tutte tavole silografiche di gran qualità: nell’animata scena dei luctatores, con pochi tratti è messa in evidenza la plasticità dei corpi dei contendenti, anche se l’incisore non è riuscito a dare adeguata espressione ai volti. Meglio riuscita la tavola "Lavacrum, oceanum vel labrum", ricca di movimento e di oggetti con didascalie, come l’orciolo (orceolum), il seggio da bagno (solium), le spazzole da bagno (strigili), la pentola con manico da bagno (trulla balnearia), la pentola (caccabulus).


Alcune immagini del libro